P r o l o g o

 


          Il quattro settembre 1961 il famoso archeologo Spinklmann scoprì nei dintorni  di La Ferrassie, in Francia, una grotta che era stata inequivocabilmente visitata in modo continuo per tutto il periodo mesolitico dall’Uomo di Neandertal.
Quella mattina Spinklmann era intento in realtà a giocare con il suo cane Zarex, quando quest’ultimo improvvisamente scomparve alla sua vista per giocare a nascondino.

Inutili furono i richiami, e le minacce di Spinklmann indirizzate alla bestiola affinchè Zarex uscisse dal suo nascondiglio.
Nulla da fare… Spinklmann dovette mettersi alla ricerca del cane.
Fu così che il famoso archeologo giunse infine sotto un costone roccioso, dalla cui parete sentì d’un tratto provenire dei flebili guaiti.
Superati allora alcuni cespugli che occultavano l’entrata di una caverna, Spinklmann vi entrò e s’avvicinò silenziosamente alle spalle d
i Zarex, finchè urlò:
- Tana! Ho vinto anche ‘stavolta!    Ah, ah! –


     Ma il cane non rispose al suo padrone, preferendo seguitare ad osservare alcuni strani segni che erano stati incisi chissà quando per tutta la parete di quella strana caverna circolare, dal diametro di quindici metri circa.
Spinklmann chiese allora a Zarex che cosa mai ci trovasse di speciale in quei graffiti, al punto di perdere per l’ennesima volta la loro sfida a nascondino, ma poi, riflettendo finalmente un attimo, comprese come di fronte ai propri occhi si stesse manifestando il ritrovamento più eccezionale del secolo ventesimo:  la grotta del “Sacro Graffito”… esisteva veramente.
      Ciò dava fra l’altro testimonianza della veridicità di altri graffiti scoperti in precedenza, riportando per intero i leggendari “sacri” comandamenti del “Maestro” al “Discepolo”, ma soprattutto riportando alla ribalta le incisioni primitive venute alla luce anni prima in un’altra caverna: i “graffiti della grotta di Gumbluk”.

Quei segni non raccontavano quindi  favolette! Gumbluk era esistito veramente, e con lui varie faccende fino ad oggi nascoste, oscurate alla nostra memoria, per motivi che non vado qui a spiegare, ma che parlano di misteri ingiustamente tali ancora oggi!
Perché l’Uomo di Neandertal si estinse? Fece tutto da solo, o qualcuno gli diede una “mano”?
Perché gli alieni girano sempre intorno alla terra ma nessuno mi è mai venuto a raccontare di Marziani che hanno preteso di fare una partita a pallone o che abbiano almeno chiesto un’indicazione, una sigaretta?
Quando sono nati i rompiscatole e i furbi? Non è che per caso la risposta risieda nel nostro DNA?
Chi inventò le religioni, e perché?

   La storia di Gumbluk dà la sua risposta. Una risposta tenuta celata dalle eterne autorità che vigilano da sempre sulla mente degli uomini… una risposta antichissima, di tempi lontanissimi, perduti nell’era che fu dei primitivi, ma anche nobili Uruki Mamelumi di Neandertal…

 

 

GUMBLUK

 

La preistoria